Laboratori
Dopo una lunga esperienza come illustratrice ho sentito il bisogno di recuperare il contatto fisico con le persone. Per questo, ho iniziato a progettare laboratori espressivi che successivamente ho introdotto anche nelle mie attività di insegnamento.
È bellissimo ascoltare il mondo interiore che le persone o i bambini manifestano, aiutarle ad esprimerlo. Costituiscono per me una fonte inesauribile di ispirazione poetica. Anche le mie favole si arricchiranno di laboratori dato che questo è un sito, come spiegato all’inizio, che si completerà prossimamente.
Amara, gallina moderna
È un laboratorio teatrale rivolto ai bambini. Partendo dalle magnifiche stoffe Wax e grazie alla disponibilità del mio caro amico Matar, scrittore e poeta senegalese, ho immaginato la storia di una gallina ribelle che fa di tutto per scappare dal cortile del suo villaggio africano perché attratta dalle colorate città europee, anche fingendosi la decorazione di una stoffa Wax.
Ma farà una scoperta tutt’altro che piacevole.
Con i bambini ho realizzato il copricapo con una tecnica di stampa che mi ha permesso di raccontare la storia delle stoffe Wax. Successivamente, utilizzando oggetti di scena e una semplicissima proiezione ho dato vita ad una narrazione teatrale dove ogni bambino ha partecipato con la sua personalissima gallina Amara. MATAR, il capo del villaggio e mio carissimo amico, ha fatto il resto.
Questa storia è anche la favola illustrata da me, sfoglia l’e-Book!
Bologna portici aperti
Bologna portici aperti è stato un’importante evento pensato all’insegna dell’accoglienza. I laboratori avevano l’obbiettivo di coinvolgere i cittadini nella realizzazione di otto grandi reti scenografiche, con lo stesso principio con cui una volta i pescatori si radunavano per riparare o costruire le grandi reti da pesca. Durante l’azione, era possibile ascoltare testimonianze di migranti o cittadini impegnati in percorsi d’accoglienza, condividere le loro storie, le difficoltà, le motivazioni che hanno fatto decidere per il grande viaggio attraverso il Mediterraneo. I passanti potevano interagire e, se lo desideravano, trovare un posto attorno a queste grandi reti e partecipare alla loro realizzazione.
Queste strutture sono poi andate a fare parte dello spettacolo del 4 di ottobre 2019 in Piazza Maggiore a Bologna.
Il treno del Ricomincio
Covid 19, l’impronta. Ricominciare a sperare, a sognare, a costruire una nuova normalità. Questo è stato lo spirito con cui a giugno i Cantieri Meticci hanno iniziato a lavorare ad una grande installazione, il Treno del Ricomincio che ha coinvolto la cittadinanza in numerosi laboratori su tutto il territorio di Bologna.
Io ho proposto un laboratorio di Cianotipia. Questa tecnica fotografica utilizza la luce per impressionare sagome che così esposte lasciano la loro impronta sulla superficie fotosensibile. Quale impronta ti ha lasciato il Covid 19 nel tuo quotidiano? Prova a fare una fotografia dell’anima. Il blu ciano della stampa è diventato simbolico della nuova libertà conquistata, mentre gli elementi vegetali aggiunti hanno rappresentato la meraviglia per una natura che con il Covid ha riconquistato i suoi spazi.
In quei giorni io nell’anima avevo l’Amazzonia…
Il Vecchione Partecipato
A Bologna abbiamo una tradizione: la notte del 31 dicembre in Piazza Maggiore bruciamo il Vecchione, simbolo del vecchio anno che se ne va per lasciare il posto al nuovo.
Il 2019 è stato pensato con le fattezze di un vecchio barricato dietro alla sua armatura fatta di mille cassetti.
Animati dal desiderio di coinvolgere la cittadinanza in un’azione di arte partecipata, lo staff scenografico dei Cantieri Meticci ha lanciato l’idea di riempire i cassetti con piccole creazioni che simboleggiassero una paura da bruciare e dare inizio così alla cura, cioè alla promessa di compiere un’azione buona come pratica quotidiana del nuovo anno.
La rinascita.